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Possono queste sostanze curare il La Peyronie ?
Propoli

PROPOLi  (PICNOGEN  Propoli+ mix di antiossidanti)


La propoli è costituita essenzialmente da una miscela di composti di natura aromatica e fenolica arricchita da numerose sostanze molto eterogenee tra loro (acidi grassi, terpeni, aminoacidi, vitamine, sali minerali ecc.) la cui distribuzione percentuale è molto variabile in funzione delle stagioni, del tipo di vegetazione. Questa notevole diversità della composizione della propoli rappresenta una delle maggiori difficoltà dal punto di vista applicativo poiché‚ rende difficoltosa ogni seria sperimentazione che ovviamente necessita di un prodotto di base il più omogeneo possibile. Per questo motivo i primi ricercatori che analizzarono la propoli si preoccuparono di dividere i principali costituenti della propoli in base alla loro solubilità in alcool etilico ed etere di petrolio impiegati a temperature e concentrazioni differenti.Secondo questa più schematica analisi la propoli risulterebbe costituita essenzialmente da resine, balsami e cere.


LE AZIONI PER LE QUALI LA PROPOLI è stata studiata nel trattamento della malattia di la Peyronie sono essenzialmente tre.


Azione antiossidante (protettiva contro i radicali liberi)

Azione antiinifammatoria

Azione immunostimolante




LA COMPOSIZIONE DELLA PROPOLI


50-55% di resine e balsami (terpeni, polisaccaridi, acidi uronici,acidi aromatici, aldeidi aromatiche, acidi ed esteri caffeici, ferulicicumarici).- 25-35% di cera (acidi grassi, ossiacidi, lattoni).- 5-10% di sostanze volatili, di cui lo 0,5% di olii essenziali.- 5% di polline, presente per cause accidentali.- 5% circa di materiali organici vari tra cui i più importanti sono i flavonoidi (acido benzoico, ac. caffeico, ac. ferulico, alcool cinnamico, crisina,dimetossifiavoni galangina, isovanilina, isalpina, pinocembrina, pinobanksina, pronostrobina, vanillina, kemferide, etc ... ), minerali (alluminio, calcio, cromo, rame, ferro, manganese, piombo, silice, etc ... ), vitamine dei gruppo B (Bl, B2, B6, PP),vitamina C ed E.

L'estrema variabilità della composizione chimica della propoli si traduce nella pratica comune in una profonda diversità delle sue caratteristiche fisiche: colore, aroma e sapore. A seconda delle fonti di raccolta il colore della propoli varia dal giallo-verde (prevalenza di pini) a rossastro (prevalenza di pioppi) fino a nero (prevalenza di betulle) con tutte le sfumature possibili tra i diversi colori. Cosi anche l'odore intensamente aromatico muta in dipendenza delle sostanze resinose presenti. Lo stesso vale per il suo sapore che dal tipico acre-amaro arriva fino quasi a dolce.La consistenza della propoli dipende invece dalla temperatura ambiente, dura e friabile a freddo la propoli diventa duttile appena la si manipola, e la sua malleabilità aumenta man mano che la temperatura si avvicina ai 30 C. A temperature superiori diventa appiccicosa e viscosa, a 65-70 C fonde.Riscaldata a bagnomaria la propoli si separa in due fasi, in superficie emerge la fase liquido-cerosa mentre sul fondo precipita la fase viscoso-resinosa. La propoli risulta poco solubile in acqua; più efficace (ma siamo ancora lontani dal 1 00%) è la sua solubilità in alcool etilico, propilenglicole e polietiienglicole. Solventi più efficaci sono l'etere, l'acetone, il benzene e la trielina che però a causa della loro tossicità possono essere impiegati unicamente per la determinazione della qualità dei differenti tipi di propoli.Tra i numerosi componenti della propoli il gruppo dei polifenoli o fiavonoidi (flavoni, fiavonoidi e fiavononi) è sicuramente la frazione più interessante e studiata per le sue proprietà.I flavonoidi sono pigmenti vegetali, simili alle antocianine, la cui funzione nelle piante è ancora poco nota ma che con molta probabilità svolgono una duplice azione di protezione e di stimolo di fondamentali funzioni metaboliche come per esempio la respirazione. Di certo i flavoni si trovano in grande quantità sulle gemme delle piante dove esplicano un'efficace azione protettiva contro le avversità parassitarie e i rigori dell'inverno, azione protettiva che è ulteriormente accentuata dal rivestimento resinoso-ceroso delle stesse gemme.La peculiarità della propoli, la cui principale fonte come sappiamo è costituita da materiali resinosi raccolti dalle api sulle gemme, risiede proprio nella grande ricchezza di flavonoidi che assicuranoalla propoli gran parte delle loro proprietà antimicrobiche. Secondo alcuni studiosi sovietici circa un terzo della frazione di propoli solubile in alcool etilico è costituito da composti di natura flavonoide, tra questi è stata identificata la galangina e la pinocembrina dotate di azione batteriostatica e la sakuranetina che presenta attività antifungina.Oltre ai flavonoidi nella propoli si ritrovano altre sostanze di natura aromatica (fenoli, fenolacidi, alcoli e aldeidi con nucleo aromatico, ecc.) che presentano spiccate proprietà antimicrobiche come per esempio l'acido benzoico, e l'acido ferulico che con molta probabilità contribuiscono aviazione batteriostatica e battericida della propoli. Altri composti individuati nella propoli sono alcuni esteri dell'acido caffeico e lo xanterolo, tutti dotati di attività antifungina.In passato la spiccata azione antibatterica e antifungina veniva assegnata a quel 0,5% di oli essenziali presenti nella propoli, ma oggi è stato provato come sono proprio i flavonoidi e in particolarela galangina (di cui è ricca la propoli raccolta nei boschi di latifoglie) e la pinocembrina (presente soprattutto nella propoli proveniente dalle conifere) ad assicurare alla propoli le sue preziose proprietà antimicrobiche.


Le proprietà terapeutiche

E 'un prodotto usato da millenni, dotato di numerose prorietà medicamentose, alcune delle quali riconosciute solo di recente.

Azione antibatterica: è uno dei migliori antibatterici naturali, la cui attività è di tipo sia batteriostatico sia battericida. L'azione battericida si osserva a concentrazioni elevate del fitocomplesso, mentre a quelle più basse prevale quella batteriostatica. I germi più sensibili sono: stafilococchi, streptococchi, salmonelle, proteus vulgaris, bacillus subtilis, bacillus alvei, escherichia coli, shigella disenteriae, corynebacterium difteriae, klebsiella ozenae, Moraxella catharralis e in parte i micobatteri. Tale azione è dose dipendente e sembra dovuta all'olio essenziale, agli acidi organici e alle sostanze polifenoliche, ed è importante notare che ciascuno di questi componenti presi isolatamente ha un'azione antibatterica inferiore a quella dell'estratto in toto che li contiene tutti.
La propoli scompagina il citoplasma, la membrana citoplasmatica e inibisce la sintesi proteica, con forte diminuzione della sintesi del DNA. Inoltre inibisce la RNA polimerasi di alcuni batteri, a causa della perdita della sua capacità di legarsi al DNA. E' stato anche dimostrato che la propoli inibisce l'attività dell'enzima diidrofolato-reduttasi, essenziale per il metabolismo batterico. E’ stato anche dimostrato su cellule di mucosa buccale umana coltivate in vitro che un estratto secco di propoli titolato al 12% in galangina riduceva del 43% la capacità degli Staphylococcus aureus di aderire alla membrana cellulare e quindi di infettare le cellule suddette, già a dosi basse e pari al 50% della MIC per questi germi.
Su alcuni germi gram + disturba fortemente lo stato bioenergetico della membrana cellulare e inibisce nettamente la motilità dei germi suddetti, facilitando l'azione battericida di molti antibiotici. Questa sostanza sembra anche in grado di proteggere contro alcuni germi gram - quali Klebsiella pneumoniae, Proteus vulgaris, Escherichia coli e Pseudomonas aeruginosa, ma non li distrugge.
Prelievi di saliva effettuati su volontari sani senza patologie dentarie rilevanti hanno dimostrato un calo significativo della popolazione di Streptococcus mutans dopo 60 minuti di incubazione del materiale salivare con una soluzione idroalcoolica dI propoli. L'attività su questo germe è tanto maggiore quanto maggiore è il contenuto di galangina e di pinocembrina nella propoli utilizzata. Le più attive in questo senso sono le soluzioni idroalcooliche e propilenglicoliche, mentre quelle gliceriche sono meno efficaci. Uno studio in vitro ha esaminato l’azione dell’estratto idroalcoolico di propoli su molti germi sia gram – sia gram +. Si è visto che la propoli aveva azione battericida sulla maggior parte dei gram + testati, con MIC che andavano da 0,65 a 7,81 mg/ml. Tra i flavonoidi della propoli la galangina era quello con la maggiore attività antibatterica. Infatti le MIC della galangina erano assai inferiori a quelle della propoli e comprese tra 0,16 e 0,44 mg/ml. La galangina era attiva anche contro la Pseudomonas aeruginosa, con MIC di 0,17 mg/ml (39).
Uno studio in vitro ha esaminato l’effetto della galangina sulla membrana cellulare dello Staphylococcus aureus, paragonato a quelli della novobiocina e della penicillina G. Si è visto che le MIC di queste 3 sostanze erano rispettivamente di 50, 62,5 e 31,3 mug/ml e che la galangina causava una forte perdita di potassio attraverso la membrana cellulare, mentre la penicillina G una perdita minore e la novobiocina nessuna perdita di questo ione. Lo studio conferma che il danno alla membrana cellulare confermato dalla perdita di potassio è importante per spiegare l’azione della galangina contro lo Staphylococcus aureus (40).
Uno studio in vitro in vivo ha esaminato l’effetto di un estratto etanolico di propoli e della sua frazione esanica purificata sul biofilm dello Streptococcus mutans e dello Streptococcus sobrinus e sullo sviluppo della carie dentaria nel ratto. Gli animali ricevevano la propoli per via topica due volte al giorno per 5 settimane, durante le quali tenevano una dieta cariogenica. Pre terapia e al termine della stessa si esaminava la carica batterica dentale e il numero e l’estensione delle carie. Si è visto che entrambi gli estratti di propoli utilizzati riducevano la produzione di acidi da parte dei biofilm degli streptococchi e inibivano l’attività della F-ATPasi del 60-65%. Entrambi gli estratti riducevano il numero di carie e la loro estensione in vivo, ma solo la frazione esanica purificata era capace di ridurre l’incidenza e la severità delle carie della superficie solcale in modo significativo (p<0,05). Lo studio conferma l’azione anticariogenica della propoli e in particolare della sua frazione esanica (43).Uno studio in vitro ha esaminato l’effetto di un estratto idroalcoolico di propoli bulgara su 94 ceppi di batteri anaerobi. Si è visto che solo il 15% dei Clostridi, il 3,3% degli anaerobi gram + e il 9,1% degli anaerobi gram negativi erano resistenti alla propoli alla concentrazione di 30 muL. L’estratto idroalcoolico di propoli era significativamente più attivo dell’alcool da solo (p<0,001). Alla concentrazione di 30 muL l’alone medio di inibizione delle colonie dei Clostridi era di 11,5, quello delle colonie dei gram + anaerobi di 13,1 e quello delle colonie dei gram – anaerobi di 11,3 mm, mentre alla concentrazione di 90 muL i valori erano rispettivamente di 16, 18.1 and 15.4mm. Per i gram + anaerobi l’alone di inibizione medio era superiore a 15 mm per il 32% di questi ceppi alla concentrazione di 30 muL, mentre per i gram – anaerobi era superiore a 15 mm nel 13,6% dei ceppi sempre alla stessa concentrazione. I dischetti di propoli umidificati avevano un’azione inibitoria maggiore di quelli secchi. Lo studio indica che la propoli bulgara è attiva contro la maggior parte dei germi anaerobi studiati, in particolare contro quelli dei ceppi Clostridium e Bacteroides (46).Uno studio in vitro ha esaminato l’effetto della propoli actichelata e di un estratto idroalcoolico tradizionale di propoli su una serie di ceppi batterici valutando le MIC e le MBC di una serie di ceppi batterici (Staphylococcus aureus, Streptococcus pyogenes, Haemophilus influenzae, Enterococcus spp., Escherichia coli, Proteus mirabilis e Pseudomonas aeruginosa). Si è notato che le MIC della propoli actichelata erano comprese tra 0,016 e 4 mg/ml e quelle della propoli idroalcoolica tra 0,08 e 21,4 mg/ml. E’ stato anche testato l’effetto delle due propoli su vari tipi di virus (adenovirus, influenza virus, parainfluenza virus e herpes virus type 1), mostrando che la propoli actichelata era su di essi circa 10 volte più attiva di quella tradizionale. Inoltre la propoli actichelata a concentrazioni di ¼ della MIC riduceva significativamente il numero di batteri adesi alle cellule della mucosa buccale. Lo studio indica che la propoli actichelata è più attiva di quella tradizionale sia sui batteri sia sui virus (54).Uno studio in vitro ha valutato l’effetto della galangina sullo Staphylococcus aureus. Si è visto che una concentrazione di 50 microg/ml di galangina riduceva le colonie di questo germe di 5 x 10(7) CFU ml(-1) dopo 1 ora di incubazione. Inoltre i batteri esposti alla galangina mostravano la tendenza ad aggregarsi a grappoli, il che indica un danno alla loro membrana citoplasmatica. Lo studio indica che la galangina è attiva sullo Staphylococcus aureus e ne causa l’aggregazione danneggiando la sua membrana cellulare (55).Non sembra possedere alcuna azione antibatterica a livello delle vie urogenitali.
Studi clinici.Uno studio clinico ha investigato l’azione antibatterica della propoli sui batteri presenti nel cavo orale. Sono stati arruolati 10 volontari, che assumevano 1 goccia/kg/die di soluzione idroalcoolica di propoli per 2 settimane, con valutazione della popolazione buccale di Streptococcus mutans. Si è visto che la propoli riduceva in modo significativo il numero dei germi suddetti nella saliva. Prelievi di saliva ottenuti dai partecipanti allo studio confermavano l’azione antibatterica della propoli, che danneggiava in modo evidente le cellule batteriche esaminate (16B).Uno studio clinico ha valutato l’effetto di una soluzione al 5% di propoli nella vaginite ricorrente. Sono state arruolate 54 donne che avevano subito in precedenza almeno un ciclo di antibioticoterapia per vaginite ricorrente, che dovevano applicare la soluzione di propoli mattino e sera per 14 giorni. Si valutavano il secreto vaginale e la sintomatologia pre e post trattamento. Si è notato che il secreto vaginale di 41 donne (75,9%) era significativamente migliorato, mentre un significativo miglioramento dei sintomi si osservava in 47 donne (87%). Il miglioramento di entrambi i parametri suddetti si notava in 36 donne (66,7%). A distanza di 3 mesi dal trattamento 33 donne (61,1%) erano soddisfatte e non avevano più avuto recidive. Lo studio indica che una soluzione al 5% di propoli è efficace nelle infezioni vaginali croniche (41).La stomatite aftosa ricorrente consiste nella presenza di ulcere multiple dolenti nel cavo orale ed è di eziologia sconosciuta. Questo studio clinico controllato ha valutato l’effetto di un estratto secco idroalcoolico di propoli su questa malattia. I pazienti arruolati dovevano assumere quotidianamente 500 mg/die di estratto (titolo in galangina 12%) o un placebo per 2 settimane, valutando il numero e l’estensione delle ulcerazioni e il grado di soddisfazione dei pazienti pre e post terapia. Si è visto che nel gruppo propoli vi era una significativa riduzione (p<0,04) sia del numero sia dell’estensione delle lesioni e anche dei sintomi accusati dai pazienti (p<0,03). Lo studio indica che un estratto secco idroalcoolico di propoli può essere utile per alleviare i disturbi di pazienti affetti da stomatite aftosa ricorrente (50).La stomatite da dentiera rappresenta una flogosi cronica, legata spesso a infezioni micotiche. In questo studio è stato valutato l’effetto di un gel contenente propoli brasiliana in pazienti con stomatite da dentiera. Sono stati arruolati 30 pazienti, che venivano trattati localmente con il Daktarin gel a base di miconazolo o con il gel di propoli suddetto per 2 settimane. Si è visto che tutti i pazienti trattati avevano, al termine dello studio, una guarigione completa. Lo studio indica che il gel alla propoli qui usato era simile come efficacia al Daktarin nel trattamento della stomatite da dentiera (62).

Azione antivirale: alcuni studi indicano che il propoli ha una valida azione su molti ceppi di virus, tra cui molti ceppi di influenzali e parainfluenzali, di rhinovirus e dell'herpes, che non sarebbe dovuta ad un aumento della sintesi di interferone bensì alla limitazione dell'aggancio e della penetrazione del virus nelle cellule per interferenza della droga con le neuraminidasi virali. Uno studio in vitro e in vivo ha valutato l’effetto della propoli contro il virus dell’herpes simplex. In vitro si mettevano cellule tipo Vero a contatto con virus dell’herpes simplex, mentre in vivo si infettavano con questo stesso virus dei giovani ratti. Si è visto che, in vitro, l’estratto di propoli riduceva del 50% l’infezione delle cellule Vero, probabilmente per un’interferenza nel legame tra il virus stesso e la membrana cellulare. Questo effetto era evidente sia quando l’estratto di propoli era messo a contatto con le cellule prima del virus sia quando veniva aggiunto nel medium assieme al virus. In vivo l’aggiunta della propoli prima o anche in concomitanza col virus preveniva le infezioni da Herpes simplex in circa l’80% degli animali, senza provocare alcun effetto citotossico. Quest'ultima azione sembrerebbe dovuta soprattutto ai flavonoidi, ma anche l'acido caffeico e i suoi esteri, in particolare il CAPE, sembrano essere attivi, come pure l'olio essenziale. Uno studio in vitro ha esaminato l’effetto di una soluzione idroalcoolica di propoli su 15 ceppi di lieviti paragonato a quello dell’itraconazolo. Si è visto che la MIC media per i lieviti esaminati della propoli era inferiore a 0,06, mentre quella dell’itraconazolo era inferiore a 0,35 e che il 75% dei lieviti testati erano altamente sensibili alla propoli e all’itraconazolo. Lo studio indica che la propoli idroalcoolica e l’itraconazolo sono entrambi molto efficaci contro svariati ceppi di lieviti prelevati da pazienti con micosi superficiali (47).
Studi clinici. E' stato fatto uno studio clinico in doppio cieco su 90 pazienti affetti da herpes simplex genitalis, paragonando un unguento alla propoli al placebo e all'aciclovir. I pazienti ricevevano uno dei tre rimedi per 10 giorni da applicare 4 volte al giorno, valutando il numero delle lesioni, la loro estensione e la sintomatologia da esse causata. Nelle donne con herpes vaginale o della cervice il rimedio era applicato tramite tampone vaginale sempre per 10 giorni. Al termine della sperimentazione 24 pazienti del gruppo propoli erano guariti, mentre nel gruppo aciclovir e in quello placebo i pazienti guariti erano rispettivamente 14 e 12. Al terzo giorno 15 pazienti del gruppo propoli avevano già le lesioni in fase crostosa, mentre nei gruppi aciclovir e placebo ciò si verificava rispettivamente in 8 e in 1 paziente. Il 66% delle donne trattate aveva anche una superinfezione vaginale di tipo batterico concomitante alla virosi, che non è stata influenzata dal placebo e dall'aciclovir, mentre la propoli ha provocato la sua scomparsa nel 55% delle donne trattate con essa. Questo studio conferma che un unguento alla propoli è più efficace sia del placebo sia dell'aciclovir contro le infezioni da Herpes genitalis e le infezioni batteriche concomitanti (25).
Azione antimicotica: il propoli è attivo su molti funghi che interessano lo strato superficiale della cute, in particolare dei generi Candida, Torulopsis, Trichosporum, Epidermophyton e Tricophyton, mentre è poco efficace su quelli che si localizzano in profondità. Tale azione è di tipo essenzialmente micostatico, e sembra dovuta sia ai polifenoli sia ai derivati dell'acido cinnamico sia all'olio essenziale. Pare dovuta sia al potenziamento delle difese immunitarie indotto dalla propoli sia ad un’azione sulle cellule micetiche simile a quella esercitata sulle cellule batteriche e descritta in precedenza.Uno studio in vitro ha valutato la suscettibilità ad un estratto etanolico di propoli di ceppi di Candida albicans ottenuti da soggetti HIV positivi. Veniva anche fatto il confronto tra la propoli e la nistatina, il clotrimazolo, l’econazolo e il fluconazolo. Si è visto che gli aloni di inibizione in vitro erano analoghi nel caso propoli versus nistatina, mentre gli altri antimicotici avevano una potenza moderatamente maggiore. Questi dati indicano che la propoli può essere utile in pazienti con infezioni da Candida.

Azione anestetica locale
: è di buona entità, paragonabile a quella indotta dalla novocaina, e sembra dovuta a principi attivi contenuti nella parte balsamica. Questa droga inibisce l'edema indotto dalla formalina o dalla capsaicina nella zampa del ratto se somministrata per via orale alla dose di 25 mg/kg 1 ora prima dell'iniezione della sostanza flogogena. In queste condizioni sperimentali inibisce anche l'iperalgesia indotta dalla somministrazione intraplantare di bradichinina. Pare che la soluzione idroalcoolica di propoli sia attiva contro il dolore di origine chimica ma non contro quello di origine termica e che tale azione antidolorifica non sia collegata all'attivazione del sistema oppioide e/o alla liberazione di sostanze opiodi.L'effetto analgesico della soluzione idroalcoolica di propoli alla dose di 50 mg/kg/die nel tail flick test è simile a quello del prednisolone alla dose di 2,5 mg/kg/die o dell'acido acetilsalicilico alla dose di 100 mg/kg/die.

Azione immunostimolante
: pare che il propoli abbia una valida azione antiflogistica e sia in grado di aumentare la resistenza dell'organismo contro virus e batteri, forse stimolando la sintesi anticorpale e l'attività dei globuli bianchi. Infatti è stato notato un aumento del numero dei granulociti neutrofili, dei macrofagi e della loro attività, sia in vitro sia in vivo. Sicuramente rilevanti a tal fine sono i bioflavonoidi e la vitamina C presenti in questa sostanza, oltre all'acido caffeico e ai suoi esteri, in particolare il CAPE. Uno studio nel ratto ha indagato l’effetto immunostimolante della propoli, data agli animali a dosi di 0, 5, 10 e 20 mg/kg/die per 14 giorni. La valutazione era fatta misurando il peso degli organi immunocompetenti, la blastogenesi dei linfociti, il dosaggio delle cellule formanti placca, le subpopolazioni dei linfociti e la produzione di citochine. Si è notato che il CAPE riduceva il peso del timo e della milza e anche la loro cellularità, ma non aveva effetto sulla proliferazione dei linfociti B. Peraltro esso aumentava la blastogenesi dei linfociti T stimolata dalla concanavalina alla dose di 20 mg/kg/die. Le subpopolazioni linfocitarie T e B non erano influenzate dal CAPE, ma esso aumentava le subpopolazioni di tipo CD4(+)T. Le risposte anticorpali agli antigeni dipendenti dai linfociti T erano aumentate dal CAPE a partire dalla concentrazione di 10 mg/kg/die, così come la produzione delle citochine interleuchina 2, interleuchina 4 e interferone gamma, ma solo alla concentrazione di 20 mg/kg/die. Lo studio indica che il CAPE può avere azione immunostimolante nel ratto (35).Uno studio nel ratto ha esaminato l’azione immunostimolante e protettiva della propoli contro i danni causati dalle radiazioni al sistema immunitario. Per valutare l’azione immunostimolante si misuravano le immunoglobuline IgG e IgM e per indagare quella radioprotettiva il numero e la vitalità dei linfociti T nel sangue periferico. Si è visto che la propoli riduceva la produzione di IgG in modo significativo mentre aumentava quella di IgM e il numero di cellule CD-4 e CD-8 positive. Negli animali irradiati la propoli aumentava in modo drammatico (+80%) il numero di cellule CD-4 ma riduceva quello delle cellule CD-8 positive. La propoli inoltre attivava i macrofagi a produrre interferone gamma con conseguente attivazione dei linfociti T e le citochine rilasciate dai macrofagi nel sangue periferico stimolavano le cellule T a proliferare. Si notava anche un’aumentata proliferazione di cellule T citotossiche e di cellule T suppressor, il che conferma che la propoli attiva le risposte immunitarie nel ratto (42).Uno studio nel ratto ha valutato la capacità di un estratto idroalcoolico di propoli di coadiuvare un vaccino a base di Herpesvirus tipo 1 (SuHV-1). Gli animali erano inoculati con il vaccino più alluminio idrossido e con 5 mg di propoli oppure col vaccino da solo, misurando i livelli di anticorpi specifici pre e post trattamento. Si è visto che i ratti trattati col vaccino + l’estratto di propoli mostravano un significativo incremento dei livelli anticorpali e di interferone gamma rispetto a quelli che ricevevano il vaccino da solo, indicando che l’estratto idroalcoolico di propoli può essere utile per migliorare l’effetto del vaccino suddetto grazie alla sua azione immunostimolante (48).
Studi clinici.E' stato fatto uno studio su 440 bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni abitanti in regioni con forte inquinamento industriale, che avevano un'elevatissima incidenza di malattie infettive delle prime vie aeree con notevole aumento della ferritina e della transferrina. Il trattamento con soluzione idroalcoolica di propoli ha ridotto significativamente i livelli plasmatici di queste proteine e ha diminuto notevolmente sia l'incidenza sia la gravità delle malattie infettive delle prime vie aeree (16). Uno studio clinico in aperto ha valutato l’effetto della propoli sui livelli di citochine. Sono stati arruolati 10 volontari sani, di età compresa tra i 18 e i 45 anni, che assumevano per os 500 mg. di estratto secco di propoli al giorno per 2 settimane. Si misuravano i livelli plasmatici delle principali citochine pre e post terapia. Al termine della sperimentazione si è visto che la propoli causava un significativo aumento della produzione leucocitaria di TNF alfa (p<0,05), di interleuchina 6 (p<0,01) e di interleuchina 8 (p<0,02) basali. Tale aumento era ancora più marcato se i leucociti erano stimolati con il lipopolisaccaride. L’aumento del TNF alfa e dell’interleuchina 8 raggiungeva il massimo valore dopo 4 giorni, mentre quello dell’interleuchina 6 dopo 13 giorni. Tale aumento della produzione delle citochine non si accompagnava ad un significativo aumento dei loro livelli plasmatici (21).
Azione antiflogistica. Ha attività anticomplementaria, inibendo l'attività funzionale della subunità C3 del complemento, con inibizione dell'emolisi indotta dal complemento. Inoltre la propoli inibisce la 5 alfa lipo-ossigenasi in modo non competitivo, dose dipendente e reversibile, in particolare in caso di fatti flogistici, con netto calo del rilascio di prostaglandine e leucotrieni da parte dei macrofagi. Sembra anche in grado di ridurre la liberazione di istamina in risposta a stimoli flogogeni. Essa inibisce l'edema indotto nella zampa di ratto dalla carragenina, la permeabilità vascolare causata dall'acido acetico e la formazione del granuloma e dell'essudato nel ratto alla dose di 5 o 10 ml/kg/die per os di soluzione idroalcoolica. Le sostanze maggiormente responsabili paiono essere gli acidi fenolici e i loro esteri, in particolare il CAPE, e i flavonoidi. Si è visto che nel ratto l'artrite da adiuvanti con la conseguente infiammazione cronica viene notevolmente antagonizzata dalla soluzione idroalcoolica di propoli somministrata per os alla dose di 50 mg/kg/die. L’esposizione di cellule macrofagiche umane tipo RAW 264.7 con la propoli riduceva significativamente la produzione di NO e l’espressione della iNOS indotte dal lipopolisaccaride e dall’interferone gamma. Inoltre la propoli inibiva anche l’espressione dell’mRNA iNOS specifico e l’attività del fattore nucleare NF-KappaB in modo dose dipendente. Questi risultati indicano che l’estratto etanolico di propoli può avere azione antiflogistica inibendo l’espressione del gene per la iNOS attraverso un’azione sui siti per l’NF-KappaB nell’iNOS promoter e anche inibendo direttamente l’azione catalitica della iNOS.
Uno studio nel ratto ha valutato l’azione antiflogistica di un unguento contenente il 3 o il 7% di propoli contro l’edema nella zampa dell’animale indotto dalla carragenina. Si è visto che l’unguento al 7% ma non quello al 3% riduceva significativamente l’edema suddetto e ostacolava la chemiotassi leucocitaria verso la zona interessata. Lo studio indica che un unguento contenente il 7% di propoli riduce la flogosi nella zampa del ratto causata dalla carragenina (51).Uno studio nel ratto ha valutato l’azione antiflogistica cutanea di un estratto di propoli actichelata versus una propoli idroglicerica e una propoli idroalcoolica nei confronti dell’edema indotto dall’olio di croton nell’orecchio del ratto. La propoli actichelata alla concentrazione di 13,6 microL/cm2 pari a 13,6 microg di flavonoidi/cm2 era leggermente più attiva della propoli idroglicerica (concentrazione di 13,7 microL/cm2 pari a 20,6 microg di flavonoidi/cm2) e circa 6 volte più attiva della propoli idroalcoolica (5,5 microL/cm2 pari a 82,5 microg di flavonoidi/cm2). Per confronto il prodotto Tantum verde collutorio contenente 37,5 microg di benzidamina e il prodotto Froben contenente 45 microg di flurbiprofene inducevano un’inibizione dell’edema del 18 e del 35% rispettivamente (52).
Azione protettiva contro i danni provocati dai radicali liberi, legata soprattutto ai polifenoli e alle vitamine C ed E. I flavonoidi, e con loro molti fenoli (soprattutto i tocoferoli), reagiscono coi radicali liberi, impedendo così le degradazioni legate alla loro intensa reattività a livello dei fosfolipidi della membrana cellulare. E' importante sottolineare che l'anione radicale superossido sembra essere implicato nella proteolisi non enzimatica del collagene, per cui una sua inibizione protegge efficacemente questa importante sostanza. Si è visto che la produzione di superossidi generati dalla reazione xantina-xantina ossidasi è inibita del 50% dall'aggiunta di 6,5 microgrammi di soluzione idroalcoolica di propoli, mentre l'effetto di scavenging sulla generazione dei radicali alcossilici si è dimostrato simile a quello dell'alfa tocoferolo. Un gruppo di ratti è stato esposto a radiazioni gamma dell'intensità di 6 Gy e riceveva la soluzione idroalcoolica di propoli per via intraperitoneale sia prima sia subito dopo l'irradiazione, mentre un secondo gruppo di animali serviva come controllo. Tutti i ratti di controllo morivano entro 12 settimane, mentre quelli trattati con la propoli sopravvivevano tutti e mostravano che il livello dei leucociti circolanti, dopo un forte calo iniziale, ritornava quasi normale dopo 12 settimane. Gli autori hanno ritenuto che questo effetto fosse dovuto alla spiccata azione antiossidante e radical scavenger della propoli. Un gruppo di ratti era trattato con una dieta povera di vitamina E e riceveva per osun estratto di propoli mescolato al cibo o un placebo per 2 mesi. La valutazione era fatta misurando i livelli tissutali di vitamina C, vitamina E e lipoperossidi pre e post terapia. Tra i due gruppi non vi erano differenze nei livelli tessutali di vitamina E, mentre i livelli di vitamina C negli animali del gruppo propoli erano significativamente più alti nei reni, nello stomaco e nell’intestino. I ratti del gruppo propoli avevano, rispetto a quelli del gruppo placebo, livelli di lipoperossidi nettamente minori a livello renale e intestinale. I risultati dello studio indicano che la propoli esercita la sua azione antiossidante soprattutto nei reni e nell’intestino, dove viene rispettivamente escreta ed assorbita.Uno studio nel ratto ha indagato l’effetto del CAPE sulla nefrotossicità indotta dal cisplatino. La somministrazione di una singola dose di cisplatino provocava un aumento dell’azotemia e della creatinina nel siero e dei livelli di ossido nitrico nei tessuti renali. Il cisplatino causava anche una riduzione dell’attività della catalasi, della SOD e della glutatione perossidasi nei tessuti renali. Il CAPE riduceva in modo evidente questi fenomeni causati dal cisplatino nel rene e mostrava anche una protezione istopatologica contro i danni tessutali da cisplatino quali vacuolizzazione cellulare, desquamazione, necrosi cellulare e danni tubulari. Lo studio afferma che il cisplatino causa importanti danni di tipo ossidativo al rene nel ratto, che possono essere ostacolati dal pretrattamento degli animali col CAPE (36).Uno studio nel ratto ha valutato l’effetto antiossidante del CAPE in animali con encefalomielite autoimmune sperimentale. Si è visto che il CAPE riduceva in modo significativo la produzione di ROS e migliorava la sintomatologia della malattia. Questo suggerisce che il CAPE eserciti la sua azione inibendo la generazione dei ROS a livello trascrizionale attraverso l’inibizione del fattore nucleare NF-KappaB e l’attività catalitica della iNOS (37).Uno studio nel ratto ha indagato l’azione della propoli sulla cheratite acuta provocata dallo Staphylococcus aureus. Gli animali erano divisi in gruppi nel modo seguente: 1) iniezione di Staphylococcus aureus nell’occhio, 2) controlli, 3) iniezione di germi + propoli idroalcoolica, 4) iniezione di germi + ciprofloxacina e 5) iniezione di germi + propoli idroalcoolica + ciprofloxacina. Al termine dello studio gli animali venivano sacrificati e la loro cornea esaminata, esaminando anche il suo contenuto di NO. Si è visto che il contenuto di NO nella cornea dei ratti del gruppo 5 era il più basso, seguito nell’ordine da quello dei gruppi 3, 4 e 1. Il contenuto batterico della cornea dei ratti del gruppo 5 era significativamente più basso (p<0,0001) di quello riscontrato nei gruppi 3 e 4. Le cornee degli animali del gruppo 5 erano anche quelle che avevano il minor numero di cellule infiammatorie infiltrate, seguite da quelle dei ratti dei gruppi 4 e 3. Lo studio conferma che la propoli ha una valida azione antibatterica e antiflogistica a livello oculare sinergica con quella della ciprofloxacina nel ratto (45).
Uno studio nel ratto ha valutato l’effetto del CAPE e della vitamina E sulla sindrome da ischemia-riperfusione a livello della muscolatura scheletrica. A tale scopo si provocava ischemia tramite legatura dell’arteria femorale della durata di 2 ore, seguita da 2 ore di riperfusione. Gli animali ricevevano per via intraperitoneale un placebo o la vitamina E da sola o il CAPE da solo o la combinazione di queste due sostanze di sangue dopo 1 ora dall’inizio dell’ischemia e, al termine della riperfusione, si effettuavano un prelievo di sangue e uno di muscolo gastrocnemio, misurandovi i livelli di malondialdeide, enzimi antiossidanti e di NO. Si è visto che negli animali di controllo l’ischemia/riperfusione causava aumento dei livelli plasmatici e muscolari di malondialdeide, NO ed enzimi antiossidanti, mentre nei ratti trattati tale aumento era assai più sfumato. I migliori risultati si notavano nei ratti trattati con CAPE + vitamina E, nei quali vi era un’aumentata attività della SOD. Lo studio indica che il CAPE ha un’azione antiossidante simile a quella della vitamina E nel modello muscolare di ischemia/riperfusione nel ratto (53).Uno studio nel ratto ha valutato l’azione protettiva di un estratto idroalcoolico di propoli raccolta in Croazia e dei suoi componenti presi singolarmente sui danni da radiazioni ionizzanti di intensità pari a 4 e a 9 Gy. La propoli veniva somministrata per via intraperitoneale alla dose di 100 mg/kg per 3 giorni consecutivi prima dell’irradiazione. Si è visto che la propoli riduceva i danni causati dall’esposizione ai raggi gamma e che anche i flavonoidi in essa contenuti erano decisamente attivi (56).Uno studio nel ratto ha valutato l’azione antiossidante della propoli in animali esposti al danno radicalico provocato dal propetamphos. Gli animali erano divisi in 5 gruppi: gruppo 1 controlli, gruppo 2 propoli da sola alla dose di 100 mg/kg/die, gruppo 3 propetamphos alla dose di 7,5 mg/kg/die, gruppo 4 propetamphos alla dose di 15 mg/kg/die e gruppo 5 propoli alla dose di 100 mg/kg/die + propetamphos alla dose di 15 mg/kg/die. La durata dell’esperimento era di 28 giorni e si misuravano i livelli plasmatici, renali ed epatici di malondialdeide, di enzimi antiossidanti endogeni e di glutatione per ossidasi pre e post trattamento. Si è visto che i livelli di malondialdeide erano significativamente inferiori e quelli degli enzimi antiossidanti endogeni significativamente superiori nei ratti del gruppo 5 rispetto a quelli dei gruppi 3 e 4, il che conferma l’azione antiossidante della propoli (57).
Studi clinici: Uno studio clinico controllato è stato effettuato su 47 soggetti di entrambi i sessi apparentemente sani per valutare l’azione antiossidante di una polvere di propoli somministrata per 30 giorni. Si misuravano i livelli di superossido desmutasi (SOD), catalasi, glutatione per ossidasi, malondialdeide, colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi, glicemia, acido urico, ferritina, transferrina e stato ossidativo dei globuli rossi pre e post trattamento. Al termine dello studio si è visto che vi era un calo significativo (p<0,005) nei livelli di malondialdeide, un aumento significativo (p<0,01) in quelli di SOD e un miglioramento dello stato ossidativo dei globuli rossi nei soggetti di sesso maschile ma non in quelli di sesso femminile. Lo studio indica che la propoli può avere un’azione antiossidante nell’uomo ma non nella donna (49).
Indicazioni principali: malattie da raffreddamento delle prime vie aeree, soprattutto come curativo ma in parte anche come preventivo, infezioni del cavo orale, acne giovanile, piccole infezioni cutanee.
Azione prevalente: anti-infettiva.
Altre azioni: immunostimolante, antiflogistica, antiossidante, anestetica locale.

EFFETTI COLLATERALI
: Alcuni pazienti riferiscono occasionalmente secchezza delle fauci e disturbi epigastrici di discreta entità, talora associati a diarrea, che peraltro scompaiono prontamente con la sospensione del trattamento. Può anche provocare reazioni allergiche cutanee in soggetti particolarmente predisposti, che regrediscono con la sospensione del trattamento. Uno studio clinico ha valutato l’incidenza delle allergie alla propoli, somministrando a 605 pazienti scelti a caso soluzione idroalcoolica di propoli. Sono state notate reazioni allergiche cutanee in 25 pazienti, cioè il 4,2% del campione. 13 di questi pazienti avevano anche un’allergia cutanea al balsamo del Perù (19B). Due soggetti con allergia cutanea alla propoli sono stati studiati, e si è visto che in uno di essi la dermatite da contatto era dovuta ad un meccanismo di ipersensibilità ritardata, mentre nell’altro la risposta era IgE mediata. Il farnesolo è una sostanza ad azione allergizzante comune in molte fragranze di origine vegetale. Pertanto è stata testata la sensibilità al farnesolo in 1243 femmine e in 778 maschi. Di questi il 22% aveva un’ipersensibilità al farnesolo. 147 (8,1%) erano sensibili al balsamo del Perù, 143 (7,8%) a fragranze miste e 34 (1,9%) erano sensibili alla propoli. I pazienti allergici al farnesolo erano in prevalenza soggetti di sesso femminile, di età giovane e con lavoro di ufficio. Le zone più colpite erano le mani e il volto (38).

CONTROINDICAZIONI:
nessuna conosciuta.

INTERAZIONI FARMACOLOGICHE:
nessuna conosciuta.

DATI TOSSICOLOGICI:
La propoli è un prodotto praticamente atossico, sia somministrata in un'unica dose elevata sia data cronicamente a dosaggi elevati. Dosi di 15g/kg nel cane e nel ratto non hanno dato luogo a reazioni collaterali apprezzabili, neppure se questa dose era somministrata per un periodo di 30 giorni consecutivi.Uno studio in vitro ha esaminato la genotossicità, la mutagenicità e l’antimutagenicità di una propoli argentina proveniente da Tucuman. Si è visto che la citotossicità (LD50) su Artemia salina era di circa 100 microg/ml. Non è stata notata alcuna citotossicità sulla Salmonella typhimurium e sull’Allium cepa a concentrazioni decisamente attive. Tutti i test eseguiti non hanno mostrato alcuna genotossicità o mutagenicità. L’estratto di propoli era capace di inibire la mutagenesi indotta dall’isochinolina e dalla 4-nitro-o-fenilendiamina, con una IC50 di 40 e di 20 microg/piastra rispettivamente. Lo studio indica che la propoli non ha alcuna azione genotossica o mutagena e che anzi possiede un’azione antimutagenica (44).


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